Il 2025 si conclude con una delle misure più attese: gli Accordi per l’innovazione sono il nuovo strumento del Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT) per sostenere i grandi progetti di ricerca e sviluppo (R&S) nel Paese.
Si rivolgono a imprese già strutturate e centri di ricerca che vogliano sviluppare tecnologie avanzate (AI, semiconduttori, automotive, reti 5G/6G, AR, ecc.) con un impatto concreto sulla competitività dell’intero sistema produttivo nazionale.
Si tratta di agevolazioni importanti, pensate per progetti da almeno 5 milioni di euro, con contributi a fondo perduto e finanziamenti agevolati in parte riservati alle regioni del Mezzogiorno.
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Indice dei contenuti
Finalità
Gli Accordi per l’innovazione sostengono progetti di R&S:
- di rilevante impatto tecnologico;
- capaci di generare nuovi prodotti, processi o servizi o un netto miglioramento di quelli esistenti;
- allineati agli obiettivi UE di transizione verde e digitale;
- strategici per settori, filiere o territori (in particolare per il Sud Italia).
L’obiettivo, pertanto, non è finanziare la “ricerca accademica pura”, ma iniziative che conducano a risultati industriali misurabili e concreti (nuove linee, brevetti, nuove soluzioni tecnologiche) che siano in grado di rafforzare la presenza delle imprese sul territorio italiano, includendo anche l’attrazione di investimenti stranieri.
Beneficiari
Possono accedere alle agevolazioni:
- imprese che svolgono attività industriali, di servizi all’industria e assimilate, comprese quelle artigiane;
- centri di ricerca con personalità giuridica autonoma;
- per specifiche aree, anche imprese che svolgono attività ausiliarie, come servizi logistici e/o di supporto a filiere industriali.
Requisiti chiave per partecipare
Requisiti chiave d’avere alla data di presentazione della domanda sono:
- forma societaria e iscrizione al Registro delle Imprese;
- almeno due bilanci approvati (con possibilità di fare riferimento a bilanci consolidati o di società “sponsor” con lettera di patronage);
- contabilità ordinaria;
- non essere un’impresa in difficoltà;
- regolarità sui precedenti aiuti, sulle revoche e sulla posizione contributiva;
- rispetto degli obblighi assicurativi sui rischi catastrofali previsti dalla normativa vigente.
I progetti possono essere presentati sia in forma singola che congiunta, fino a 5 co-proponenti, tramite contratto di rete, consorzio o altre forme di collaborazione strutturata, con un capofila che faccia da referente unico verso il Ministero.
Dotazione finanziaria
La dotazione finanziaria complessiva è di 731 milioni di euro di cui:
- 530 milioni provenienti dal Fondo per la crescita sostenibile;
- 201 milioni dal Piano Sviluppo e Coesione MIMIT 2014–2020.
Inoltre, almeno il 34% delle risorse è destinato a progetti da realizzare nelle regioni del Mezzogiorno: Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia, Sardegna e Sicilia.
A queste risorse se ne potranno aggiungere altre di tipo comunitario, nazionale, regionale o locale, attraverso accordi quadro con Regioni e altre amministrazioni, che cofinanzino i progetti strategici sul proprio territorio.
Cosa finanziano gli Accordi per l’innovazione?
Sono ammissibili tutti quei progetti che:
- combinino ricerca industriale e sviluppo sperimentale;
- riguardino tecnologie abilitanti fondamentali (KETs) quali:
- materiali avanzati e nanotecnologie;
- fotonica e micro/nano-elettronica;
- sistemi avanzati di produzione;
- tecnologie per la vita;
- intelligenza artificiale (AI);
- connessione e sicurezza digitale.
- ricadano nelle aree d’intervento degli allegati 2 e 3 del bando (ad es. automotive e batterie, semiconduttori, reti 5G/6G, cavi sottomarini, tecnologie quantistiche, realtà virtuale e aumentata, ecc.).
Requisiti economici e temporali
- costo complessivo tra 5 e 40 milioni di euro;
- per ciascuna impresa, costi non superiori al 60% della media del fatturato degli ultimi due esercizi;
- durata tra 18 e 36 mesi, prorogabile fino a ulteriori 12 mesi in casi motivati;
- avvio dopo la presentazione della domanda e comunque entro e non oltre 3 mesi dal decreto di concessione.

Spese ammissibili
Sono finanziabili le seguenti voci di costo:
- personale (ricercatori, tecnici, personale ausiliario);
- strumenti e attrezzature di nuova fabbricazione (per la quota di ammortamento nel periodo di progetto);
- servizi di consulenza e ricerca contrattuale, inclusa l’acquisizione di brevetti, know-how, licenze;
- spese generali relative al progetto;
- materiali utilizzati per le attività di R&S.
Intensità d’aiuto
Le agevolazioni possono combinare:
- contributo a fondo perduto;
- finanziamento agevolato (facoltativo) fino al 20% dei costi ammissibili.
Le intensità massime di aiuto sono così suddivise:
- 45% dei costi ammissibili per le piccole imprese;
- 35% per le medie imprese;
- 25% per le grandi imprese.
Per gli Organismi di Ricerca (OdR):
- 50% per le attività di ricerca industriale;
- 25% per lo sviluppo sperimentale.
Le intensità possono aumentare di 15 punti percentuali se:
- il progetto prevede collaborazione effettiva tra imprese, con almeno una PMI e senza che una sola impresa superi il 70% dei costi;
- il progetto viene interamente realizzato nelle regioni del Mezzogiorno (ad esclusione dell’Abruzzo);
- c’è collaborazione effettiva tra impresa e OdR, con quest’ultimo che sostiene almeno il 10% dei costi e può pubblicare i risultati.
Il finanziamento agevolato ha durata 1-8 anni oltre a un preammortamento fino a 3 anni e un tasso pari al 20% del tasso di riferimento UE al momento della concessione.
Modalità di erogazione
L’erogazione avviene per stati di avanzamento (massimo 5 + saldo), con possibilità di anticipo fino al 30% previa fideiussione. Il saldo viene erogato solo dopo la verifica tecnico-amministrativa finale del progetto.
Qualche consiglio pratico dalla JO Consulting
Anche se gli Accordi per l’innovazione sono molto diversi dalle misure dedicate alle micro e piccole iniziative come Autoimprenditorialità Centro-Nord e Resto al Sud 2.0, la logica di fondo resta la stessa: progettare bene prima di candidarsi.
Ecco alcuni suggerimenti operativi:
- costruisci un partenariato vincente: valuta bene le imprese complementari e gli Organismi di Ricerca, basandoti su competenze, infrastrutture e talenti;
- pensa in ottica filiera: molti ambiti (automotive, semiconduttori, reti, cavi sottomarini) premiano progetti con ricadute lungo intere catene del valore;
- progetta il principio DNSH fin dall’inizio: integra fin da subito scelte tecnologiche e di processo coerenti con gli obiettivi ambientali, per non incorrere in problemi istruttori;
- allinea budget e fatturato: verifica ex ante il rispetto del vincolo “costi progetto ≤ 60% della media del fatturato”, per non rischiare inammissibilità formali;
- prepara un piano finanziario realistico: ricorda che contributo e finanziamento agevolato non coprono il 100% dei costi, serve una chiara strategia di co-finanziamento;
- cura il merito progettuale: coerenza tecnica, innovatività allo stato dell’arte, impatti industriali e occupazionali chiari sono elementi decisivi in fase valutativa.
Serve una mano? Contattaci
JO Consulting, da oltre 25 anni, affianca imprese, gruppi e centri di ricerca nella pianificazione di grandi progetti di R&S: gli Accordi per l’innovazione sono solo la punta dell’iceberg.
Possiamo supportarti in:
- analisi di fattibilità e verifica dei requisiti;
- definizione dell’idea progettuale;
- costruzione del partenariato;
- redazione tecnica ed economico-finanziaria del progetto;
- gestione del dialogo con il soggetto gestore e il Ministero;
- rendicontazione degli stati di avanzamento lavori (SAL) e del saldo conclusivo.
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