Investire in Italia può rappresentare un’opportunità di grande valore, soprattutto se supportati da un partner di consulenza autorevole. Secondo l’Italian Trade Acency, tra il 2003 e il 2022 il Paese ha accolto 3.571 progetti di investimento diretto estero (IDE), per un totale di 161,91 miliardi di dollari e la creazione di oltre 339 mila posti di lavoro, con la maggior parte dei progetti (87,7 %) nuovi “greenfield” e non semplici acquisizioni.
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I vantaggi competitivi dell’Italia
L’Italia offre vantaggi significativi, scopriamoli insieme:
- ecosistema manifatturiero dall’alto valore aggiunto, con specializzazioni in meccanica, moda, automotive e componentistica;
- università e centri di ricerca su tutto il territorio;
- patrimonio culturale e storico-paesaggistico straordinario, che rende la Penisola una meta attrattiva per investimenti nei settori: turismo, agroalimentare e lusso;
- disponibilità di fondi pubblici (come il PNRR) destinati alla transizione energetica e digitale;
- posizione geografica dal valore strategico: l’Italia è una “portaerei” nel Mediterraneo, oltre che un ponte verso altri mercati, come quelli del Nord Africa e del Medio Oriente.
Le criticità che possono diventare opportunità
Dobbiamo però evidenziare che il Paese non è scevro da sfide: burocrazia lenta, digital divide (specie tra Nord e Sud), costi aziendali relativamente elevati e complessità regolamentari.
È qui che una società di consulenza direzionale, come JO Consulting, con oltre 27 anni di esperienza, è in grado di supportarti nell’acquisizione di fondi europei e nazionali, diventando un punto di riferimento per tutti quegli investitori internazionali che desiderano entrare nel mercato italiano.
Cosa serve davvero per investire in Italia
Per un investitore internazionale, entrare in un mercato complesso come quello italiano richiede più del capitale; serve una guida specializzata che sappia:
1. Selezionare i migliori incentivi
Non esiste un “incentivo generico” per tutti: bisogna valutare bandi europei, sovvenzioni nazionali, fondi regionali, crediti d’imposta, ecc. Una società di consulenza che sa fare il suo lavoro sa orientare l’investitore verso le opportunità migliori e, pertanto, più affini al progetto e al settore in cui si colloca.
2. Redigere la documentazione e gestire la rendicontazione
La maggior parte dei finanziamenti richiede allegati tecnici, business plan, valutazioni ambientali, verifiche contabili e rendicontazione periodica. Errori in queste fasi causano l’esclusione.
3. Coordinare gli stakeholder
Dalle istituzioni locali ai professionisti sul territorio (avvocati, ingegneri, commercialisti), passando per le autorizzazioni amministrative: serve una rete che “parli italiano” e conosca le dinamiche territoriali.
4. Affiancare nella struttura societaria, fiscale e legale
Ci sono scelte strategiche da valutare: forma giuridica italiana o succursale, fiscalità consolidata, regimi speciali (es. patent box, regime per i nuovi residenti, ecc.).
5. Monitorare e mitigare i rischi normativi
Un consulente competente tiene d’occhio aggiornamenti, compliance e norme al fine mitigare i rischi normativi.

Casi concreti: investimenti “clamorosi” in Italia
È utile gettare un occhio a esempi recenti per comprendere come operatori esterni qualificati abbiano affrontato il mercato italiano.
Novo Nordisk
Nel 2025 Novo Nordisk ha programmato un investimento da 2,34 miliardi di euro per ammodernare uno stabilimento farmaceutico ad Anagni (Lazio), con l’obiettivo di accrescere la capacità di produzione di farmaci per diabete e perdita di peso. Lo Stato ha dichiarato il progetto di “interesse strategico nazionale”, snellendo le procedure amministrative. Si prevedono circa 800 assunzioni che porteranno la forza lavoro totale dello stabilimento a 1.500 unità.
Si tratta di un caso paradigmatico: un’azienda estera che non solo investe, ma chiede e ottiene un trattamento privilegiato in termini di iter autorizzativi, grazie anche al supporto istituzionale (fonte: Reuters).
STMicroelectronics
STMicroelectronics ha annunciato un investimento da 5 miliardi di euro per una nuova fabbrica di semiconduttori a Catania, con circa 2 miliardi provenienti da aiuti statali. Il progetto è strutturato nell’ambito della strategia europea per rafforzare la supply chain dei chip. Il sito dovrebbe essere operativo dalla seconda metà degli anni ‘20 (fonte: MIMIT).
Silicon Box
Un’azienda singaporiana ha annunciato un piano da 3,2 miliardi di euro per realizzare uno stabilimento di produzione di chip a Novara in Piemonte. Il progetto porterà 1.600 posti di lavoro diretti e numerose ricadute sull’indotto. Il governo si è impegnato a sostenere il progetto con contributi e supporto per l’autorizzazione, anche nell’ambito del piano europeo Chips Act (fonte: Financial Times).
Scegli JO Consulting
Investire in Italia non è semplice, ma con una società di consulenza esperta al tuo fianco diventa proficuo. JO Consulting seleziona le misure più adatte in base al profilo e al settore dell’investitore, prepara la documentazione richiesta, supervisiona la rendicontazione dei progetti e gestisce i rapporti con gli enti finanziatori.
Per i Clienti internazionali, siamo il partner ideale nella consulenza direzionale: offriamo supporto nella selezione di professionisti locali, nella gestione dei rapporti con gli enti pubblici e nell’accesso a tutti i finanziamenti disponibili.
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JO Consulting: investire in Italia con successo