Autoimprenditorialità Centro-Nord e Resto al Sud 2.0 sono le nuove misure del decreto Coesione dedicato all’autoimprenditorialità in Italia e articolato in due percorsi distinti a seconda dell’area geografica.
Si tratta di finanziamenti a fondo perduto per l’avvio di attività di lavoro autonomo, imprese (anche società) o studi professionali. Il decreto attuativo definisce in modo puntuale territori, importi, spese ammissibili e procedura. Iniziamo?
Indice dei contenuti
Finalità
L’avviso Iniziativa per l’autoimprenditorialità, di cui fanno parte entrambe le misure, promuove l’inclusione attiva e l’inserimento al lavoro mediante specifiche azioni, come il lavoro autonomo, imprenditoriale e libero-professionale.
Beneficiari
Destinatari delle misure sono i giovani:
- in una condizione di marginalità, vulnerabilità sociale o di discriminazione, come definito dal programma nazionale Giovani, Donne e Lavoro (GDL);
- inoccupati, inattivi o disoccupati, anche provenienti dal programma nazionale Garanzia di Occupabilità dei Lavoratori (GOL).
I giovani che intendano partecipare dovranno inviare, allegata alla domanda, una Dichiarazione Sostitutiva di Atto Notorio (DSAN) attestante la condizione dichiarata.
Inoltre, potranno accedere al contributo coloro che avranno avviato iniziative economiche almeno 30 giorni prima della data di presentazione della domanda e che, però, risultino ancora inattive.
Dotazione finanziaria
La dotazione finanziaria complessiva è di 800 milioni di euro, a valere sul Fondo Sociale Europeo Plus (FSE+) 2021-2027: in particolare, 700 provengono dal programma GDL, mentre i restanti 100 da altri fondi nazionali, destinati a gestione, monitoraggio e altre azioni complementari.
Iniziativa per l’autoimprenditorialità: come funziona?
Iniziativa per l’autoimprenditorialità disciplina un unico intervento nazionale diviso però in due percorsi distinti:
Autoimprenditorialità Centro-Nord (ACN)
Autoimprenditorialità Centro-Nord riguarda le regioni del Centro-Nord Italia, ovvero:
- Piemonte;
- Valle d’Aosta;
- Liguria;
- Lombardia;
- Veneto;
- Friuli-Venezia Giulia;
- Trentino-Alto Adige;
- Emilia-Romagna;
- Toscana;
- Lazio;
- Umbria;
- Marche.
Intensità d’aiuto ACN
Per i programmi di investimento con un importo complessivo fino a 120 mila euro, il contributo richiedibile è fino al 65%.
Per i programmi di investimento di importo superiore a 120 mila e non oltre i 200 mila euro il contributo richiedibile scende fino al 60%.
Resto al Sud 2.0 (RSUD 2.0)
Resto al Sud 2.0 è rivolta alle regioni del Mezzogiorno e delle Isole:
- Abruzzo;
- Basilicata;
- Calabria;
- Campania;
- Molise;
- Puglia;
- Sardegna;
- Sicilia.
Intensità d’aiuto RSUD 2.0
Per i programmi di investimento con un importo complessivo fino a 120 mila euro, il contributo richiedibile è fino al 75%.
Per i programmi di investimento di importo superiore a 120 mila e non oltre i 200 mila euro il contributo richiedibile scende fino al 70%.
Spese ammissibili
Per entrambe le misure (Autoimprenditorialità Centro-Nord e Resto al Sud 2.0) il contributo copre spese strettamente funzionali all’avvio/gestione delle imprese, cioè:
- macchinari, impianti, attrezzature e nuovi arredi;
- software, licenze e sviluppo di piattaforme/app;
- immobilizzazioni immateriali (ad esempio, sviluppo di competenze per la realizzazione di prodotti/servizi digitali, portali web, ecc.);
- consulenze tecnico-specialistiche (come innovazione di prodotto e/o processo, prototipazione, certificazioni, ecc.) entro il 30% se rese da enti del terzo settore (ETS).
Cosa non è finanziabile
Per entrambe le misure, restano fuori:
- acquisto di terreni, immobili o infrastrutture;
- acquisto di mobili, attrezzature e veicoli, salvo eccezioni previste dal FSE+;
- interessi e imposte;
- costi per materie prime, personale, utenze, locazioni, leasing e consulenze non tecnico-specialistiche;
- consulenze per la domanda, legali, fiscali o tributarie.
Interventi ammissibili
Le iniziative economiche devono essere finalizzate all’avvio di:
- lavoro autonomo mediante apertura di partita IVA;
- impresa individuale regolarmente iscritta al Registro delle imprese;
- impresa in forma societaria nelle seguenti forme giuridiche:
- società in nome collettivo;
- società in accomandita semplice;
- società in responsabilità limitata;
- società cooperativa;
- attività libero-professionali anche nella forma di società tra professionisti.
Le agevolazioni sono concesse in regime de minimis.
Come presentare domanda
La valutazione, in entrambi i casi, è a sportello. La domanda può essere presentata solo online sul portale di Invitalia (l’ente gestore) con sistema di autenticazione SPID, CIE o CNS e firma digitale del titolare o legale rappresentante.
Nel caso specifico di Resto al Sud 2.0 la logica è identica, ma la domanda può essere presentata anche in forma collettiva, se viene scelta come forma giuridica all’avvio dell’impresa.
Modalità di erogazione
ACN: dopo 3 mesi dalla concessione puoi chiedere un SAL (con pagamento entro 60 giorni) fra il 30% e il 70% delle spese; il saldo entro 80 dalla richiesta, previa verifica (anche da remoto) dei beni.
RSUD 2.0: stesso iter, ma con esplicita ammissibilità a SAL anche di titoli non quietanzati; restano i tempi 60 o 80 giorni e il vincolo sulle variazioni solo con autorizzazione.
Cumulo
I contributi non sono cumulabili con altri aiuti, ad eccezione della NASpI che può essere utilizzata come capitale d’avvio.

Le 3 differenze chiave fra Autoimprenditorialità e Resto al Sud 2.0
- Platee territoriali: elenchi regionali diversi a seconda della sede operativa, che determina la misura adottata;
- Massimali intensità d’aiuto: per ACN i contributi richiedibili vanno dal 60 al 65%, mentre RSUD 2.0 vanno dal 70 al 75%;
- Iter procedurale: valutazione a sportello, 90 giorni per la concessione e SAL fra il 30 e il 70% entro 80 giorni per ambedue. In RSUD 2.0 però i titoli non quietanzati possono entrare nel SAL.
Qualche consiglio pratico dalla JO Consulting
- evita spese non ammissibili (consulenze generiche, immobili, interessi) per non incorrere in tagli o revoche;
- pianifica l’investimento in modo da presentare un SAL tra il 30 e il 70% già al terzo mese;
- cura il cosiddetto “merito progettuale” (coerenza fra le spese, distintività, ecc.) affinché pesi positivamente sulla valutazione.
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